Negroamaro IGT Puglia

14,50

Negroamaro IGT Puglia è un vino rosso biologico realizzato solo con uve di Negroamaro. Il suo forte legame con il territorio è testimoniato dal suo tipico sapore. In bocca è pieno, avvolgente, morbido ma supportato da una piacevole freschezza e una fitta ma non aggressiva tannicità. Il colore è rosso rubino con sfumature violacee. Il profumo è quello caratteristico di more e confettura, con note di tostatura e vaniglia.

100% Negroamaro
13,0% vol.

Abbinamenti

Negroamaro IGT Puglia si sposa alla perfezione con i piatti della tradizione pugliese. Ideale con primi a base di pasta fresca con sugo e cacioricotta, ben si abbina anche a primi con legumi e verdure di stagione. Non disdegna la combinazione con piatti a base di carne particolari come i famosi “torcinelli”,  piccoli involtini formati da budella d’agnello ripiene di animelle d’agnello.

Negroamaro IGT Puglia è un vino rosso biologico realizzato solo con uve di Negroamaro. La vendemmia avviene a metà settembre e dopo la pigiadiraspatura il mosto macera in vinificatori di acciaio per 15 giorni. La fermentazione avviene ad una temperatura controllata di 26°. Negroamaro IGT Puglia matura in botte grande per 14 mesi e successivamente in bottiglia per 6 mesi prima della commercializzazione.

Il Negroamaro è uno dei vini pugliesi più conosciuti e apprezzati al mondo. In particolare è coltivato nelle zone di Lecce, Brindisi e Taranto, anche se ormai è diffuso lungo tutta la regione. Per superficie coltivata e qualità il Negroamaro è il vitigno più importante, assieme al Primitivo, di tutta la Puglia. Con l’Aglianico e il Nero d’Avola rappresenta una delle uve migliori di tutto il Meridione. Quasi certamente la sua coltivazione partì dalla costa pugliese dello Ionio, dove attualmente è ancora diffuso. Da questa zona le coltivazioni si estesero velocemente nel Salento, nel Brindisino e nel Tarantino. Per molti anni il Negroamaro è stato usato come uva da taglio e da esportazione.Il suo nome deriverebbe dal dialetto “niaru maru”, “nero amaro” indicando le sue caratteristiche principali ossia un vino scuro e leggermente amarognolo. Probabilmente si Si tratta di uno dei vitigni più antichi d’Italia poiché gli si attribuisce un’origine greca risalente alla colonizzazione ellenica avvenuta tra l’VIII e il VII secolo a.C.

In passato, grazie soprattutto alla sua alta concentrazione di zuccheri, era utilizzato principalmente per mescolare uno o più vitigni. La valorizzazione di questo vitigno negli ultimi anni ne ha rivalutato l’aroma reale producendo vini in purezza.

Premi

Antica Enotria